STORIA DELLA PROCESSIONE

Nella seconda metà del '500 si rievocava la Passione di Cristo con rappresentazioni sceniche teatrali. L'origine è fissata a Erice nel 1586, quando la Confraternita di Sant'Orsola aggregò i fratelli della Beata Vergine sotto la comune denominazione di «Compagnia della Morte».
Le notizie più antiche in merito alla casazza ericina risalgono al 1742, in tale occasione parteciparono alla rappresentazione animata 55 personaggi. Si trattava di recitazione teatrale di brani dell'Antico e Nuovo Testamento effettuate sul sagrato della quattrocentesca chiesa di Sant'Orsola detta dell'«Addolorata», da lì i "personaggi" muovevano verso le quattro parrocchiali (chiesa di Sant'Antonio Abate, chiesa di San Cataldo, chiesa di San Giuliano e la collegiata di Santa Maria Assunta, all'interno delle quali riprendevano la rappresentazione.
Nel 1749 si tenne la più grandiosa rappresentazione con ben 109 personaggi.
Nel 1751 la Passione fu recitata con quattro interlocutori, Giovanni Evangelista, Maria Maddalena e due angeli. Del 1753 un documento che cita la processione della Madre della Pietà, da ciò si evince il primato della statua raffigurante Maria Addolorata ad essere realizzate per la processione ericina.
Gli attori recitanti erano seguiti dal simulacro di Maria Addolorata, dall'Urna contenente il corpo di Cristo, dai Vattenti che si percuotevano il corpo, e dal clero in abiti penitenziali, con corone di spine in testa e corde al collo.
Nel 1762 si ha notizia dei primi documenti scritti che riferiscono di "statue lignee". Con l'uso dei simulacri, il numero dei personaggi viventi diminuisce drasticamente a causa degli elevati costi per la produzione scenica di tali rappresentazioni.
La Chiesa cominciava a mal tollerare i riti corporali della fustigazione della carne, allo stesso tempo fu interdetta l'entrata nei luoghi di culto di qualsivoglia processione, segnando di fatto la fine dei riti delle casazze.
L'ultima processione nella quale comparvero dei "personaggi" fu quella del 18 aprile 1851 che iniziò alle ore 20.00 per concludersi tre ore dopo. Sfilarono recitando solo quattro personaggi (rappresentavano Giuseppe e i suoi fratelli), la Compagnia dell'Addolorata e quattro Misteri della Passione, preceduti da schiere di angeli ben vestiti, dai corpi di maestranza e dalla processione di molte persone con le torce tra cui due angeli; seguiva il gruppo di "Gesù deposto nel Sepolcro" portato in spalla da quattro sacerdoti, e per finire l'"Addolorata" con la banda e due angeli che recitavano un madrigale ogni volta che il gruppo si fermava davanti a una chiesa.
La presenza dei "Vattenti" fu definitivamente vietata intorno nel 1856 su disposizione del vescovo di Trapani, Vincenzo Ciccolo Rinaldi che proibì tali tragiche rappresentazioni nel capoluogo.
Col passare degli anni, ai personaggi si sostituirono esclusivamente gruppi scultorei in legno, le cui fattezze e movenze furono largamente ispirati a quelli trapanesi, anche se di più piccole dimensioni.
Il corteo processionale prendeva avvio nel pomeriggio del Venerdì Santo dalla quattrocentesca chiesa di Sant'Orsola detta dell'«Addolorata» nei pressi di Porta Spada, per poi risalire lungo la strada che costeggia le millenarie mura elimo - puniche. 

- Testo tratto da "Wikipedia".
- Foto tratte dalla pagina facebook "Erice: I Misteri sospesi".